I rilevatori di fumo sono elementi importanti sia da installare nella propria casa che nel posto dove si lavora, in quanto nello specifico sono rilevatori di monossido di carbonio. Sebbene nessuno vieti di metterli in casa, che infatti abbiamo visto essere una delle scelte fatte dalle persone, trova il suo massimo utilizzo negli ambienti industriali, commerciali e alberghieri. Nelle case solitamente sono installati all’interno di un più sofisticato sistema antincendio. Nel nostro articolo entreremo nel dettaglio dei rilevatori di fumo per saperne di più.
Cosa sono i rilevatori di fumo?
Per entrare ancora più nel dettaglio, quando si parla di rilevatori di fumo ci si riferisce a strumenti la cui struttura non è per niente complessa, ma che sono studiati, realizzati e cosa molto importante omologati, sulla base delle normative vigenti, in quanto in merito a questi dispositivi esse sono molto precise e ferree. Per fare un esempio di quella che è la regolamentazione richiesta per i rilevatori di fumo, osserviamo come le norme europee EN54 e UNI-9795 abbiano costretto i produttori ad un lavoro molto intenso e capillare per realizzare prodotti ottimi e sicuri. Grazie a queste due norme le assicurazioni si sono subito avvalse di questi dispositivi in quanto il massimo della sicurezza e della funzionalità, offrendo vantaggi a quelle aziende che si fossero dotate di un sistema di rilevazione dei fumi con dispositivi omologati dalle due norme europee sopracitate.
Normalmente la funzione principale di un rilevatore di fumo è quella di rilevare in maniera automatica la presenza appunto di determinati fumi nell’aria che facciano pensare ad un possibile incendio. Per fare questo i rilevatori di fumo sono dotati di specifici sensori che sono predisposti per rilevare la presenza del monossido di carbonio. In ambienti molto grandi non sé sufficiente un solo rilevatore, ma bensì ne serviranno diversi, ovvero uno per ogni stanza o locale che si desidera proteggere. Generalmente viene posto sul soffitto e ognuno di questi rilevatori viene collegato ad una particolare centralina. Tale elemento è adibito a gestire l’intero sistema, ed è quello che riceve il segnale di allarme e quindi fa partire il suono.
Rilevatori di fumo: quale scegliere?
Essendo che sul mercato ci sono diversi modelli di rilevatori di fumo, come si deve fare per scegliere quello migliore? Entriamo nel dettaglio dei vari modelli per capire come muoversi per fare una scelta ottimale.
Rilevatori con sistema ottico: i rilevatori ottici sono ottimi quando utilizzati in combinazione con altri dispositivi normali, ma risultano invece poco adatti nel rilevare quello che in termini tecnici si definisce fumo scuro, in quanto questi si basano in pratica sulla ricezione dei fotoni che vengono riflessi dalle particelle di fumo.
Rilevatori di fiamma: questo modello si adatta alla perfezione a quegli ambienti che sono ad alto rischio di incendio per materiali specifici come i combustibili liquidi o solidi, nei quali quindi il fumo si può considerare un effetto secondario e quindi non presente al momento in cui sia necessario avere un segnale che avverte di un immediato pericolo.
Rilevatori di temperatura: si tratta di dispositivi che segnalano il rapido aumento della temperatura all’interno della stanza dove sono collocati, e al momento in cui la stessa dovesse superare la soglia prefissata scatta l’allarme. Ad oggi sono quelli in assoluto più utilizzati e questo per una serie di motivi, sono semplici da installare, sono molto economici e cosa non da poco quelli tra i più efficaci. Si presentano in due versioni, con una lamina bimetallica per il rilevamento termico o nei modelli di fascia più alta con una doppia lamina.
Rilevatori di fumo lineari: molto usati per le superfici molto estese e sono decisamente i più convenienti dal punto di vista dell’installazione. La tecnologia che usano è basata sul sistema degli infrarossi che vanno a rilevare l’attenuazione di luce prodotta dal fumo.
Rilevatori di fumo a ionizzazione: sono quelli in assoluto più costosi, ma anche quelli più precisi. Il sistema di ionizzazione è il massimo per rilevare il fumo prodotto da qualsiasi tipologia di combustione, da quello più classico a quello che viene prodotto ad esempio dall’alcool etilico, e questo grazie ad un complesso processo che è strettamente legato alla ionizzazione dell’aria. In pratica, questi rilevatori vanno a rilevare quelli che sono i cali di corrente prodotti dal fumo stesso.
Le versioni più moderne però sembrano andare verso una direzione diversa, che va a discostarsi molto dalle diverse tipologie viste sopra. Nascono già offrendo alla clientela molti vantaggi, e i modelli più tecnologici si collegano direttamente al telefono per inviare gli alert e si alimentano con batterie integrate.
Migliori Rilevatori di fumo
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Conclusioni
Dunque, per scegliere il miglior rilevatore di fumo che si adatti alle proprie esigenze si deve prestare molta attenzione alla propria situazione, ovvero quale sia la ragione effettiva per la quale necessitiamo di questo dispositivo. Il primo passo per una scelta ottimale è quello di capire se i dispositivi più moderni che seguono una linea diversa, sempre più performante quanto complessa dal punto di vista della messa in opera, fanno davvero al caso nostro o se sia meglio puntare su una tipologia specifica. Questo lo si capisce analizzando cosa si deve fare per installarli e cosa invece permette di fare l’ambiente dove si vogliono mettere. Una volta capito questo scegliere quello giusto diverrà una cosa più semplice.
Ultimo aggiornamento su 2023-09-21 / Link di affiliazione / Immagini dall'API di pubblicità dei prodotti Amazon